Tracciabilità totale dall' allevamento alla vendita
Uova Coop: un pieno di garanzie e controlli
Tutte le uova Coop provengono da produttori italiani, da galline nate ed allevate esclusivamente a terra, senza l’uso di antibiotici e con mangimi privi di ogm
Le uova a marchio Coop vengono controllate durante tutta la filiera di produzione in modo da garantire al consumatore requisiti igienici e di sicurezza alimentare elevati.
Tutte le uova Coop provengono da produttori italiani: Eurovo, Nuova Coccodì e Aia, con 6 centri di confezionamento situati in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia.
Gli allevamenti e gli svezzatoi coinvolti sono 37 e si trovano nelle vicinanze dei centri di imballaggio: i controlli avvengono sin dalla nascita del pulcino. Il mangime, tutto vegetale, proviene da soli 6 mangimifici, in modo da controllare maggiormente gli approvvigionamenti per l'assenza di ogm, coloranti sintetici, proteine e grassi animali.
Le uova sono certificate fin dal 2003 sia per le caratteristiche del mangime, sia per il controllo della filiera e oggi anche per l’assenza di uso di antibiotici.
Le uova a marchio Coop sono prodotte da galline esclusivamente nate ed allevate in Italia e non provengono mai da allevamenti in gabbia ma esclusivamente da allevamenti a terra o da allevamenti biologici garantendo così un maggior benessere animale. Questi requisiti sono inseriti nei contratti sottoscritti con i fornitori.
Le uova della linea Origine Coop prevedono:
1. il colore più chiaro del tuorlo, dovuto all'alimentazione delle galline esclusivamente vegetale;
2. una specifica alimentazione delle galline con l'esclusione degli Ogm;
3. accurata selezione degli allevamenti con conoscenza e controllo di tutta la filiera dal pulcino alla vendita.
4. da galline allevate senza uso di antibiotici. La filiera delle uova a marchio Coop è certificata da due enti terzi indipendenti (CsQa e CCpB).
Oltre a quanto previsto dai piani di autocontrollo dei fornitori i controlli di Coop prevedono inoltre analisi e audit presso tutte le aziende che intervengono nella filiera (svezzatoi, allevamenti, mangimifici, centri di imballaggio). Nel 2017 sono stati effettuati direttamente da Coop più di 300 controlli su allevamenti e uova Coop. A fine 2017 sono state gestite e controllate, secondo le regole della filiera Coop, più di 2.000.000 di galline, che corrisponde a circa 1.600.000 uova al giorno.
Come previsto per legge, per garantire la tracciabilità, sul guscio di ogni uovo è riportato il suo codice di identità che permette di conoscere l'intera storia dell'uovo (allevatore, tipologia di allevamento, data di deposizione/data di scadenza). Coop riporta le modalità di lettura e di decodifica all'interno del cartoncino. Lo stabilimento di confezionamento identifica ogni singolo uovo con un codice che collega univocamente l’allevamento e la provincia dove esso si trova.
Per le uova, come per tutti i prodotti a marchio Coop sono definiti rigorosi capitolati tecnici.
Per l’importanza valoriale e commerciale della filiera e la relativa conoscenza della stessa, le uova sono state identificate come la filiera pilota ideale per lanciare un innovativo progetto definito da Coop Italia e IBM .
Queste due aziende sono infatti interessate a selezionare soluzioni (idee imprenditoriali, startup, aziende) che siano in grado di raccogliere informazioni lungo la filiera di produzione delle uova e di renderle disponibili attraverso la tecnologia informatica blockchain (per info https:// seedsandchips.com/greateggspectations).
Blockchain è una soluzione rivoluzionaria perché capace di rendere affidabili, rapidi, trasparenti, sicuri ed univoci i processi che collegano tutti gli attori di una filiera produttiva. Dunque tutti operano entro un “ecosistema” aperto, ma al tempo stesso validato, certificato ed immodificabile. Gli esempi concreti che si stanno sperimentando nel mondo sono già oggi molteplici.
Coop Italia ed IBM valuteranno tutti le proposte progettuali pervenute e le relative coerenze e fattibilità ed al vincitore sarà offerta la disponibilità di realizzare un progetto sperimentale nell'arco di 6 mesi.