Fao, 2021 Anno Internazionale della Frutta e della Verdura
2021: ANNO INTERNAZIONALE DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA
L’Anno Internazionale si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana e sulla sostenibilità delle produzioni agricole
L’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2021 Anno Internazionale della Frutta e della Verdura (AIFV) . La FAO è l’agenzia capofila nelle celebrazioni, in collaborazione con altre organizzazioni e organismi del sistema delle Nazioni Unite.
L’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura rappresenta una importante opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana, per la sicurezza alimentare e la salute, e per la realizzazione gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.
L’Anno Internazionale cade nel Decennio d’azione delle Nazioni Unite sulla nutrizione (2016-2025) e nel Decennio dell’agricoltura familiare proclamato dalle Nazioni Unite (2019-2028). Le tre iniziative danno particolare visibilità ai piccoli produttori e ai temi della sicurezza alimentare e della nutrizione e rafforzano l’impegno per il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) entro il 2030.
GLI OBIETTIVI DELL’ANNO INTERNAZIONALE
L’Anno Internazionale si propone sensibilizzare l’opinione pubblica e orientare le politiche sui vantaggi per la salute e l’alimentazione derivanti dal consumo di frutta e verdura, promuovendo diete e stili di vita sani, diversificati ed equilibrati attraverso il consumo di frutta e verdura.
L’altro obiettivo riguarda la riduzione delle perdite e degli sprechi nei sistemi alimentari basati sulla frutta e sulla verdura, quindi la condivisione delle migliori pratiche per la promozione del consumo e della produzione sostenibile di frutta e verdura, così da contribuire a sistemi alimentari sostenibili.
Sempre nell’ottica della riduzione delle perdite e degli sprechi, obiettivo dell’Anno Internazionale è il miglioramento della sostenibilità nello stoccaggio, trasporto, commercio, lavorazione, trasformazione, vendita al dettaglio, riciclaggio, promuovendo anche interazioni fra questi processi.
Legata alla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU è invece l’integrazione dei piccoli agricoltori, compresi gli agricoltori familiari, nelle catene di produzione locale, regionale e globale, e nelle catene di valore/fornitura per una produzione sostenibile di frutta e verdura, riconoscendo il contributo della frutta e della verdura – compresi gli ecotipi/le varietà locali – alla loro sicurezza alimentare, nutrizione, mezzi di sussistenza e redditi. Per il raggiungimento di questo obiettivo è necessario rafforzare la capacità di tutti i paesi, soprattutto di quelli in via di sviluppo, di adottare tecnologie e approcci innovativi nel combattere le perdite e gli sprechi di frutta e verdura.
PERCHÉ PREFERIRE FRUTTA E VERDURA
La frutta e la verdura hanno molteplici vantaggi per la salute, tra cui il rafforzamento del sistema immunitario, che sono essenziali per combattere la malnutrizione in tutte le sue forme e per la prevenzione generale delle malattie non trasmissibili.
Frutta e verdura sono ottime fonti di fibre dietetiche, vitamine e minerali (per esempio, folato, vitamine A e C, potassio), e composti fitochimici benefici.
Componenti essenziali di una dieta sana, frutta e verdura possono aiutare a ridurre i fattori di rischio per malattie non trasmissibili come sovrappeso/obesità, infiammazioni croniche, ipertensione e colesterolo alto.
Per avere effetti benefici sulla salute si dovrebbero consumare almeno cinque porzioni (o 400 gr) al giorno di frutta e verdura.
La frutta e la verdura vanno introdotte nella dieta già a partire dai 6 mesi di età e mantenute come regolari componenti di una dieta sana lungo tutto l’arco della vita.
RISPETTARE IL CIBO DAL CAMPO ALLA TAVOLA
L’elevata deperibilità della frutta e della verdura impone la massima attenzione per il mantenimento della loro qualità e salubrità tramite trattamenti adeguati lungo tutta la catena di fornitura, che va dalla produzione al consumo, per ridurre al minimo perdite e sprechi.
Fino al 50% di frutta e verdura prodotte nei paesi in via di sviluppo va perso nella catena di approvvigionamento, ossia tra il momento della raccolta e il consumo.
Per produrre un’arancia possono essere necessari fino a 50 litri d’acqua. La perdita di frutta e verdura rappresenta quindi uno spreco di risorse sempre più scarse come il suolo e l’acqua.
Un volume ingente di prodotti ortofrutticoli che sarebbero perfettamente adatti per il consumo umano viene sprecato lungo la filiera alimentare a causa di difetti fisici o estetici.
Rispetto ad altre colture, la coltivazione di frutta e verdura di elevata qualità può essere redditizia nel caso di piccoli appezzamenti di terra che richiedono un consumo ridotto di acqua e nutrienti.
La pandemia COVID-19 ha dimostrato l’importanza di creare catene di valore brevi e inclusive,anche con riferimento alla produzione ortofrutticola, al fine di garantire opportunità di mercato migliori per le aziende agricole a conduzione familiare e per le zone periurbane.
(Fonte: Fao)