La Cooperazione in Perù a sostegno delle popolazioni
Il Trentino solidale aiuta il Perù
Con il sostegno dell'associazionismo e delle istituzioni della nostra provincia si sono sviluppati a Lima e sulle Ande progetti che hanno migliorato le condizioni di vita delle popolazioni locali. Bambini e donne sono i primi beneficiari
Il volontariato del Trentino è impegnato, con il supporto della Provincia Autonoma, in molti progetti di solidarietà con il Perù. Il modello cooperativo è spesso adottato nelle iniziative avviate a favore della popolazione; una delegazione della Cooperazione Trentina ha visitato di recente alcuni di questi progetti, in corso nella capitale Lima e sulle Ande con risultati importanti.
Il merito è di tante donne e uomini di questi luoghi che hanno scelto di usare i loro talenti non per arricchirsi, ma per porsi al servizio della gente che fa fatica a tirare avanti. Com'è lontano, anche in termini di valori, il nostro mondo opulento. Nonostante l'economia del Perù sia in crescita (nel 2013 il Pil è aumentato del 5%) le disuguaglianze sociali restano marcate: una fetta importante della popolazione, soprattutto nelle immense periferie della capitale e nelle zone rurali, è colpita dalla povertà e dall'esclusione sociale; la disoccupazione è elevata; 8 milioni di peruviani (un terzo della popolazione) non dispongono di acqua potabile.
Con i bambini e le donne di Tablada
Per chi arriva dall'Europa, la capitale Lima è porta di accesso obbligata al Paese: una metropoli di quasi 10 milioni di abitanti caotica e inquinata, dove non piove mai; nel sobborgo di Tablada, che ha una popolazione di 300 mila persone, operano due organizzazioni legate al Trentino.
L'ong Yachaywasi è attiva in tre quartieri-baraccopoli sorti negli ultimi decenni a seguito delle migrazioni dei tanti che hanno lasciato le campagne e le montagne in cerca di fortuna nella grande città; il responsabile dell'associazione è Gianni Vaccaro, da 20 anni in Perù con la famiglia.
La povertà, la disoccupazione, il degrado ambientale e sociale si riflettono pesantemente sui bambini e gli adolescenti, che evidenziano problemi di malnutrizione cronica, di violenza domestica e bassi livelli d'istruzione. Con il fondamentale supporto della onlus trentina Apibimi, Yachaywasi è impegnata su più fronti: nell'educazione gestisce una scuola materna, frequentata da circa 90 bambini da 3 a 5 anni, ospitati in due aule, e un doposcuola; le insegnanti sono 6 e hanno tra i loro compiti anche la visita 2 volte all'anno della famiglia di ciascun bambino; per i genitori sono organizzati periodici incontri, che hanno come obiettivo la riduzione della violenza familiare e delle varie forme di discriminazione; al doposcuola partecipano invece 120 bambini e ragazzi, dai 6 ai 16 anni, che ricevono assistenza per i compiti e un'educazione che mira a prevenire il consumo di droga e alcol ed il coinvolgimento in bande giovanili.
Nel settore sanitario fornisce un servizio fondamentale la "Casa della Salute", che l'ong gestisce avvalendosi delle prestazioni di 2 medici e di personale paramedico; l'ambulatorio riceve mediamente una decina di pazienti al giorno; le malattie più frequenti sono quelle legate alle vie respiratorie, per il grande inquinamento della zona; priorità nel lavoro del centro medico è assegnata al problema della denutrizione, che tocca oltre l'80% dei minori ed è all'origine di molte malattie, oltre ad essere d'ostacolo alla realizzazione personale.
Rivoluzionario è il progetto "Deserto fiorito", avviato da Gianni Vaccaro nella parte alta delle baraccopoli, la più arida e inospitale; qui si sta sperimentando la coltivazione della Vetiveria, capace di assorbire per ogni metro quadrato coltivato fino a 5 kg di CO2 all'anno rendendo più respirabile l'aria; la Vetiveria cresce rapidamente e resiste anche per molto tempo senza acqua, inoltre trattiene molto l'umidità e consolida il terreno prevenendo gli smottamenti.
Yachaywasi è attiva anche nel microcredito, che ha favorito la creazione in pochi anni di 200 posti stabili di lavoro, e nella promozione del ruolo delle donne attraverso laboratori artigianali. "Con il nostro impegno quotidiano - dice Vaccaro - vogliamo realizzare un mondo giusto, fraterno e umano per tutti".
A Tablada opera anche il Ceprof, Centro di promozione familiare, fondato nei terribili anni ‘80 insanguinati dalla guerra civile, da un gruppo di coraggiose donne, tra cui Maruja Villaizan e l'italiana Daniela Pronio, che sono ancora oggi il motore dell'iniziativa; il lavoro del Ceprof è sostenuto dalla onlus di Trento Harambee, che si avvale anche delle risorse della Provincia di Trento sulla legge della solidarietà internazionale.
L'attività del Centro è mirata ai minori; nella casa di Tablada sono accolte le bambine vittime di maltrattamenti in famiglia o in stato di totale abbandono: a loro è garantito un clima familiare e una scolarizzazione di buon livello. Il Ceprof è riferimento anche per le famiglie del sobborgo con minori disabili, che non ricevono alcun aiuto dalle istituzioni; la situazione è aggravata dal fatto che si tratta di nuclei indigenti, composti spesso da donne sole, costrette a scegliere tra l'accudimento del figlio disabile e il lavoro. Per rendere più efficace l'aiuto a queste famiglie il Ceprof intende realizzare una struttura, nelle vicinanze della sede dell'associazione, dove i bambini con handicap potranno ricevere un'assistenza completa, migliorando il loro livello di autonomia e la loro vita sociale; con la collaborazione di Harambee è stata già acquisita l'area su cui sorgerà il nuovo centro socio-sanitario.
L'attenzione verso i più giovani da parte dell'ong di Tablada è sottolineata anche dall'apertura nella propria sede della "Casa della Cultura Michele Mosna", dove si può studiare e fare i compiti con l'appoggio di educatori e di materiale bibliografico e informatico; nell'equipe degli educatori sono inseriti alcuni volontari provenienti da Paesi stranieri, anche dall'Italia.
Una parte delle spese che gravano sul Ceprof per le varie attività è coperta dalle entrate del progetto di turismo responsabile; nella sede sono stati realizzati dei miniappartamenti dove possono soggiornare a poco prezzo i turisti: spazi ordinati e silenziosi che hanno fatto guadagnare al Ceprof la definizione di "albergo dell'anima".
Cooperative crescono sulle Ande
Dal deserto di Lima si arriva in 50 minuti di volo a Huancayo, capoluogo della regione di Junin, Ande centrali: qui, a 3200 metri di quota, la vegetazione è rigogliosa e la vita più ordinata. A Huancayo, nel 1990, per iniziativa di un gruppo di giovani, spinti da un forte idealismo, è nata l'associazione Redes; tutte le cariche di responsabilità sono gestite da donne: colte, sensibili, innovative.
Il lavoro di Redes ha prodotto risultati positivi e permanenti. Lo sviluppo non si misura solo in termini economici; gli operatori dell'associazione aiutano la gente a crescere nella coscienza dei propri diritti e della propria importanza, comunicano speranza; il progetto di Redes vuole testimoniare che un nuovo modello di economia fondato sulla solidarietà e la collaborazione è possibile.
Con il sostegno della Cooperazione Trentina, in particolare della cooperativa di aiuto allo sviluppo Il Canale di Trento, e della Provincia Autonoma, Redes ha dato vita alla cooperativa di risparmio e credito Etica. La Banca cooperativa conta più di 600 soci, ha 5 sportelli e concede prestiti a tassi molto vantaggiosi ai soci, che possono avviare piccole attività di impresa o soddisfare i propri bisogni; le sofferenze sono a livello zero: tutti rimborsano fino all'ultimo sol (la moneta del Perù) il credito ricevuto. Ai depositi concorrono, oltre ai soci, i bancos cooperativos solidarios (bcs), che nascono nei quartieri con lo scopo di promuovere il risparmio tra la gente; affiliati ad Etica ci sono 128 bancos che associano 2.300 adulti e 106 bancos di bambini e adolescenti, con più di 1.000 iscritti.
È sorprendente l'entusiasmo e la serietà con cui i ragazzi gestiscono i loro banquitos; eleggono le cariche, votano il bilancio, registrano i versamenti degli associati, preparano il giornalino; i risparmi sono depositati a Banca Etica e fruttano un interesse; nelle assemblee dei bancos, tanto dei grandi come dei bambini, s'insiste sull'importanza del risparmio, che cambia la vita, ma anche sui diritti delle donne e dei minori, sull'alcolismo e la droga, l'alimentazione, gli abusi sessuali, le gravidanze delle adolescenti.
Gli utili di Banca Etica sono girati a Redes, che li usa per l'aiuto allo sviluppo nelle zone rurali e di assistenza ai bambini abusati o a rischio; si chiama Manitas Unidas il programma di Redes che offre supporto psicologico, sanitario e legale ai minori vittime di abusi; anche le famiglie ricevono sostegno.
Un'altra fonte di entrate per Redes è il ristorante Andes Alpes: avviato poco più di un anno fa con il contributo determinante della cooperativa Risto3 di Trento, propone una cucina salutare e a km zero: l'80% dei prodotti proviene dai piccoli agricoltori e allevatori locali.
Yachaywasi, Ceprof e Redes sono realtà che fanno realmente miracoli per le comunità che servono e rappresentano modelli di solidarietà di riferimento per tutto il Perù. Chi può dal Trentino dare una mano, si faccia avanti.