COS’È LA COOPERAZIONE TRA CONSUMATORI
LE COOPERATIVE DI CONSUMATORI E IL LORO CONSORZIO
Il sistema Sait-Famiglie Cooperative aiuta ogni Famiglia Cooperativa a continuare ad operare nell’interesse dei soci e dei consumatori
Com’è noto, il Sait è nato oltre centovent’anni fa per volontà delle Famiglie Cooperative; gli amministratori dell’epoca colsero l’importanza di un disegno strategico della cooperazione tra consumatori che si sarebbe completato con l’integrazione a monte di alcune fasi operative, affidate a uno specifico consorzio: lo sviluppo di questo settore della cooperazione nel corso dei decenni è la dimostrazione di quanto quegli amministratori fossero lungimiranti.
Successivamente, l’accordo del 1993 con Coop Italia, espandendo questo rapporto a livello nazionale, ne ha rafforzato in modo decisivo la valenza strategica.
IL CONSORZIO DELLE FAMIGLIE COOPERATIVE
Questa architettura rappresenta certamente un unicum in Italia, che consente a tante piccole cooperative di mantenere la propria identità e la propria presenza sul territorio. Altrove, in molti casi, le singole cooperative di consumo, senza creare un loro consorzio, non sono sopravvissute.
Si può affermare che nel resto del nostro paese la cooperazione tra consumatori ha avuto due distinte evoluzioni. Da una parte la costituzione di alcune grandi cooperative nel mondo Coop che operano su macroaree regionali ed hanno come riferimento direttamente Coop Italia; dall’altra un certo numero di cooperative tra consumatori, molto marginali sia rispetto al contesto nazionale sia rispetto al loro territorio: queste cooperative si sono appoggiate di volta in volta su consorzi di dettaglianti della loro zona, ma la loro prospettiva risulta, nella maggior parte dei casi, molto precaria.
OPERARE PER LE FAMIGLIE COOPERATIVE
La missione del Sait oggi è operare con determinazione per generare valore da distribuire alle Famiglie Cooperative e ai consumatori, in modo da consentire alle stesse una prospettiva di investimenti e di efficacia altrimenti difficile da realizzare.
Grazie al loro consorzio Sait, le Famiglie Cooperative ottengono migliori condizioni di fornitura e la connessione al sistema Coop; accedono ai servizi indispensabili per affrontare il mercato moderno; partecipano alle iniziative del consorzio; possono beneficiare di supporti finanziari messi a punto dal Consorzio con altre realtà del sistema, proprio per sopperire ad eventuali loro necessità finanziarie.
Grazie anche al consorzio Sait e alla responsabilità delle Famiglie Cooperative nei confronti del sistema Sait-Famiglie Cooperative, ogni Famiglia Cooperativa può continuare ad operare nell’interesse dei soci e dei consumatori per il benessere di tutta la comunità, tutelando un patrimonio anche per le generazioni future.
SI PUÒ SCEGLIERE QUALE TIPO DI COOPERAZIONE ESSERE?
Al contrario, gli abbandoni del Consorzio da parte di alcune Famiglie Cooperative avvenuti in questi anni, oltre a mettere in discussione la struttura del settore, rappresentano un freno alle potenzialità del sistema della cooperazione tra consumatori nel suo complesso.
La valutazione dei benefici e dei costi negli abbandoni del Consorzio da parte delle Famiglie Cooperative non dovrebbe limitarsi alla sfera locale, ma estendersi all’intero sistema, attraverso un confronto tra tutti i suoi attori. Ciò è invece mancato, forse per la scarsa consapevolezza che sul nostro agire quotidiano, oltre ai doveri verso la nostra base sociale, incombe anche una responsabilità verso le altre Famiglie Cooperative,verso l’insieme del movimento cooperativo.
Così abbiamo assistito all’uscita di un certo numero di Famiglie Cooperative con la prevalente motivazione delle proprie difficoltà economiche, a fronte di ipotizzate maggiori performance della cooperativa tra dettaglianti, ignorando i costi collettivi di simili scelte e delegando a una catena imprenditoriale, estranea al nostro mondo per finalità e interessi, la gestione commerciale e logistica delle forniture, i servizi amministrativi, il controllo di gestione e quant’altro. Il cuore dell’attività viene affidato (spesso senza alcun proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione) a una catena che non ha i fini della cooperazione tra consumatori ma quelli della cooperazione tra imprenditori commerciali.
Si tratta di un’abdicazione al proprio ruolo da parte dei rappresentanti dei soci consumatori, a vantaggio di una catena concorrente.
E seguendo questa visione, ci sono state Famiglie Cooperative che, per libera interpretazione del proprio ruolo, si sono anche insediate nei territori di altre Famiglie Cooperative, senza avere alcun radicamento sociale.
IL CONFRONTO CON I SOCI CONSUMATORI
Abdicazione al proprio ruolo da parte degli amministratori (rappresentanti dei soci consumatori) che in più di qualche caso ha coinvolto anche gli stessi soci consumatori, che non sono stati sollecitati a riflettere sulla opportunità di una scelta tanto delicata, ma ai quali è stato richiesto un mandato, per avallare una scelta già compiuta da pochi (gli amministratori).
IL RISPETTO DEI PRINCIPI DEMOCRATICI E COOPERATIVI
Si indebolisce in questo modo un disegno strategico ultrasecolare e di successo che riguarda, oltre alle Famiglie Cooperative trentine, anche realtà di altre provincie che hanno riposto fiducia nel nostro modello ed hanno contribuito a farlo crescere.
Lo si indebolisce senza affrontare la questione nel suo complesso, senza cercare un confronto costruttivo sulla attualità del sistema della cooperazione tra consumatori trentina (Sait-Famiglie Cooperative), sulle sue prospettive. Questo rappresenta un vulnus, sia dei principi cooperativi sia di quelli democratici, perché l’operare insieme comporta la necessità di confrontarsi sulle prospettive, sulle strategie e su quello che più si ritiene opportuno, e farlo democraticamente significa accettare che la sintesi finale tra le varie idee sia il prodotto delle decisioni assunte a maggioranza.
COOPERARE: VALORIZZARE I DIVERSI PUNTI DI VISTA
Un sistema come quello della cooperazione tra consumatori trentina è ricco di persone, di idee, di passione per il proprio lavoro, di amore per la propria comunità, di sensibilità cooperativa: sono in prima linea i rappresentanti dei soci, gli amministratori ad ogni livello, i soci, impegnati nel buon andamento della propria cooperativa e con essa anche quello del consorzio.
La capacità di ciascuno di ascoltare l’altro, di condividere e valorizzare il contributo di ognuno, di decidere insieme per il bene comune, caratterizzano e rendono vitale la cooperazione.
Certo una rinnovata attenzione al confronto costruttivo tra diverse sensibilità, valorizzando anche i nuovi strumenti della comunicazione e prendendo a riferimento i dati oggettivi, richiede molte energie, ma è ciò che deve continuare a distinguere la cooperazione tra consumatori, che in questo modo può procedere nel suo costante sviluppo, nella sua evoluzione, nella capacità di rispondere ai bisogni dei soci e della comunità.