Al Museo delle Scienze di Trento
Il cibo conta!
I numeri del pianeta che mangia: la nuova mostra del Muse propone una chiave di lettura alla grande domanda su cui si è basato Expo 2015 "è possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?"
Il cibo è alla base delle relazioni, è piacere, amicizia, legame con la propria terra, senso di appartenenza alla comunità. Condividere il cibo è un gesto di pace in tutto il mondo. Che cosa accade se, oltre a mangiarlo, cominciamo anche a contarlo? Galileo Galilei, il fondatore della scienza moderna, diceva che il mondo è un libro scritto in caratteri matematici. Se lo vogliamo capire, dobbiamo innanzitutto misurarlo. Se proviamo a misurare il mondo del cibo, possiamo afferrare molti aspetti della realtà che ci circonda.
La mostra Il cibo conta!, al Muse di Trento fino al 17 gennaio 2016, offre una chiave di lettura alla grande domanda su cui si è basato Expo Milano 2015: È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?
Il cibo conta!, a cura di Giovanni Carrada, giornalista e divulgatore scientifico, sceglie un approccio volutamente focalizzato sulla dimensione, quantitativa. “I numeri del cibo - sottolinea il curatore - possono essere un nuovo paio di occhiali per guardare ad ogni aspetto della realtà: possono aiutare a rendere la ricerca di risposte molto più semplice. Attraverso la raccolta, l’analisi e l’incrocio dei dati - prosegue - è possibile comprendere perché gli agricoltori hanno sempre vinto sui cacciatori raccoglitori, possiamo scoprire perché oggi siamo così tanti sulla Terra, perché in passato è stata la Cina la più antica potenza del mondo, perché certi paesi sono poveri e perché altri sono ricchi, perché la produzione di cibo è l’attività umana che ha il più forte impatto sull’ambiente, molto più dell’industria, ma anche perché può diventare la chiave per salvare il pianeta”. I dati numerici forniscono strumenti per sintetizzare i fenomeni, “pesarli”, compararli, capirne l’andamento nel tempo e scoprirne le relazioni. I numeri del cibo aprono dunque al confronto sulle questioni più urgenti nella sfera alimentare, nella salute, nella tutela dell’ambiente. I numeri illuminano, stupiscono, suscitano domande, raccontano storie e offrono una base di dialogo fra persone con valori e visioni del mondo diversi.
IL PERCORSO DELLA MOSTRA
La mostra si sviluppa in un percorso composto di 6 aree tematiche che conducono al cuore della riflessione attorno al cibo.
La sezione Contiamo il cibo evidenzia lo sforzo necessario per sfamare 7,3 miliardi di persone; le varie regioni del mondo non solo riescono a produrne di diverso tipo, ma soprattutto in quantità molto diverse.
In Come siamo arrivati a questo punto una lunga linea del tempo illustra le grandi tappe del sistema del cibo,mostrando come gli alimenti che mangiamo e il modo di produrlo hanno guidato le grandi tappe della storia umana. Il cibo “conta” molto più di quanto si immagini: (quasi) tutto il resto ne è conseguenza: demografia, civiltà, cultura, sviluppo.
A chi troppo a chi niente: dall’analisi dei numeri emerge così che il pianeta potrebbe sfamare tutti, ma di fatto si divide fra paesi in cui si mangia troppo e paesi in cui si mangia troppo poco.
Anche se pochi se ne rendono conto, la produzione di cibo è l’attività umana che ha il più forte impatto sull’ambiente: entrando nei meccanismi di questo fenomeno e nella sfera dei numeri - nella sezione Il cibo pesa - appare chiaro che cosa possiamo fare per attenuarlo.
In Sopra e sotto il mare si riflette invece sul tema dellapesca, l’ultima attività da cacciatori-raccoglitori rimasta sul pianeta; i suoi numeri sono fra i più preoccupanti, anche se fra i meno conosciuti e discussi, dell’intera questione ambientale.
Che cosa succederà quando sul pianeta saremo in 9,5 miliardi? Nella sezione Appuntamento al 2050 si scopre che secondo gli esperti riusciremo a produrre cibo per tutti, ad un prezzo ambientale molto alto. La soluzione, attraverso un percorso ancora una volta numerico, guida il pubblico in quattro aree – carne, sprechi, biocarburanti, e soprattutto innovazione – dove ancora è possibile fare molto.
La mostra è dotata di un apparato espositivo che permette di comprendere la grande eloquenza e capacità di racconto dei dati, e si avvale di una guida interattiva con l’uso di tablet per stimolare la ricerca dei dati più utili all’approfondimento dei temi in mostra, che saranno analizzati e discussi con gli operatori didattici del MUSE, a disposizione della curiosità del visitatore durante il percorso di visita.
Info: www.muse.it
CARTA IN COOPERAZIONE
I soci possessori di Carta In Cooperazione hanno diritto all'ingresso con tariffa ridotta in tutte le sedi del Muse di Trento.