Fino al 29 agosto
Mezzano Romantica: l'arte nell'orto
Grande musica, feste, artistiche cataste di legna e ovunque orti-giardini, colmi di ortaggi e fiori.
In Primiero, a Mezzano, si rinnova ogni estate l’appuntamento con un prestigioso festival di musica di livello internazionale, senza eguali in Trentino, legato ad un fitto programma di manifestazioni e spettacoli: Mezzano Romantica.
Lo scenario è appunto quello di Mezzano, ai piedi delle Pale di San Martino, quello di uno dei Borghi più Belli d’Italia, che si caratterizza per i suoi vecchi, tradizionali edifici in pietra e legno, rurali e residenziali, le stradine e le piazzette, le antiche fontane, i rivi e le condotte d’acqua, le stalle e i fienili, gli affreschi sui muri delle case, e, vicino a queste, artistiche cataste di legna (Cataste & Canzei), e circa 400 orti e giardini.
Il programma del festival musicale, dal 7 luglio e fino al 10 agosto, è quello che vedrà ospite nuovamente, dopo lo straordinario successo del 2014, la prestigiosa Music Academy International di New York.
Ma la musica, le feste folk e gli spettacoli continueranno poi fino al 29 agosto, e ogni giorno, in ogni momento, visitando Mezzano sarà possibile ammirare la collezione di cataste di legna artistiche Cataste&Canzei appena restaurate, e lungo il percorso dei “Segni sparsi del rurale” andare alla scoperta degli orti, ricchi di ortaggi, fiori e aromi.
Orto: forma d’arte tra cibo e paesaggio
A Mezzano gli orti sono una vera e propria testimonianza storica e nel contempo opera d'arte. La cultura dell'orto radicata da tempo immemore nella tradizione montanara è il segno tangibile che l'autoproduzione permette un primo sostentamento per la famiglia. Nei tempi più antichi avere l'orto voleva dire riuscire a procurarsi la verdura necessaria per poter preparare i piatti, seppur poveri, della cucina contadina.
Oggi, oltre ad essere ancora fonte di sostegno alimentare, sono anche motivo di orgoglio e concorrono ad armonizzare l'abitato con il paesaggio naturale circostante.
L'arte dell'orto diventa un vero e proprio manifesto dell'amore per il proprio territorio e mostra quanto sia piacevole anche per l'estetica questo tipo di spazio. L'orto è un’opera d'arte in continuo mutamento perché segue il ritmo sancito dalla natura, quello stagionale, e si rinnova quasi ogni giorno: l'orto poi può essere visto come strumento quasi didattico per le nuove generazioni e per turisti che in città non possono godere di questa bellezza. Anche solo ammirandoli si possono riscoprire ortaggi e fiori mai visti, oppure vedere come crescono e scovare erbe officinali e aromatiche di cui sta a poco a poco scomparendo l'uso.
L'orto è, ancora, un vero e proprio laboratorio antropologico che mette in evidenza sia la cultura materiale sia quella immateriale di un territorio; ricorda il sapere locale che lo ha prodotto e in ogni valle è fotografia delle ricette tipiche della zona. L'orto diviene allora quel famoso hortus conclusus del chiostro di sapore medievale che si rivela anche giardino e che voleva e vuole ancora adesso essere specchio di quel famoso paradiso perduto, il nostro arboreto originario, dove siamo stati posti dopo la creazione. Guardare un orto, quindi, passeggiarci all'interno, se siamo fortunati, guidati dalla voce sapiente di chi lo cura e magari privilegiati assaggiatori delle sue primizie, ci riporta ad uno stadio ancestrale quando eravamo un tutt'uno con la natura e sapevamo trarre conoscenza e sapere dalla madre terra. (Marta Villa, antropologa culturale)
Per informazioni:
Comune di Mezzano, tel. 0439.67019