BIODISTRETTI E UNIVERSITÀ DI TRENTO PER LO SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

03/06/2021

Il Bando di concorso per due premi per tesi di laurea sull’agricoltura biologica e sulle ricadute economiche e culturali sul territorio

Due premi per altrettante tesi di laurea incentrate sull’agricoltura biologica e su tutto quanto riguarda lo sviluppo di un Distretto del biologico e le ricadute che un ente di questo tipo può generare sul territorio e sulla sua comunità (economiche, sociali, agronomiche, urbanistiche, climatiche, ecc.), anche attraverso lo studio delle migliori pratiche adottate a livello nazionale e internazionale. 

È quanto si prefigge l’iniziativa presentata oggi presso il magazzino della Società Frutticoltori Trento di Romagnano e che vede protagonisti i Biodistretti di Trento e della Valle dei Laghi in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento.

I premi di laurea, dell’importo di € 1.500 ciascuno, sono dedicati alla memoria di Maurizio Forti, pioniere del metodo agricolo biologico, scomparso alcuni anni fa in un incidente stradale.

I premi, messi a disposizione dalle Associazioni Biodistretto di Trento e Biodistretto Valle dei Laghi, sono destinati a laureati/e dell’Università degli Studi di Trento che abbiano conseguito il titolo (laurea magistrale e o magistrale a ciclo unico) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 gennaio 2022 e che non siano stati/e iscritti/e al proprio corso di studio in qualità di fuori corso per più di due anni. 

I/le candidati/e interessati devono presentare domanda, entro il 15 febbraio 2022, all’indirizzo http://www.unitn.it/apply/serv-studenti mediante autenticazione con username e password di Ateneo allegando la seguente documentazione in formato pdf: 

  • breve riassunto della tesi (massimo due pagine); 
  • copia della tesi; 
  • lettera di presentazione del relatore di tesi; 
  • curriculum vitae in formato europeo. 

L’iniziativa, ha affermato Giuliano Micheletti, Presidente del Biodistretto di Trento, si prefigge il duplice obiettivo di sviluppare il ruolo e la notorietà del metodo biologico in favore dello sviluppo locale e di rafforzare nello stesso tempo i rapporti fra il mondo produttivo e il settore della ricerca e della sperimentazione.

 

L’impegno di Unitn in favore dell’agricoltura biologica

«L’agricoltura biologica è stata un segnale importante, ha fatto da apripista anche per l’agricoltura tradizionale. E l’innovazione è stata nel ragionare a livello di sistema, sia nel microambiente, sia nel macro», ha commentato la professoressa Ilaria Pertot, direttrice del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente dell’Università di Trento. «Come Ateneo accogliamo questa iniziativa con grande favore, perché ci invita a prenderci cura dell’ambiente e a stare bene in esso. E si rivolge alle giovani generazioni. Il legame tra i prodotti agroalimentari e l’ambiente ci ha dato grande reputazione. Ma il settore ha bisogno di nuovo sostegno, anche per affrontare le conseguenze della crisi. In questo senso, l’Ateneo ha iniziato a lavorare sulla formazione dei giovani con percorsi particolarmente innovativi, come il corso in Viticoltura ed Enologia, che ha un percorso specifico in agricoltura biologica. Ma anche con la nuova laurea magistrale in Agrifood Innovation Management, appena attivata che parte dal prossimo anno accademico 2021/22, che è fortemente orientata a portare innovazione in questo comparto e che si svolgerà per buona parte in azienda, a stretto contatto con la concretezza del lavoro quotidiano. Agricoltura non è solo coltivare la terra. Occorre anche la conoscenza, perché attraverso essa possiamo davvero adottare tecniche e approcci efficaci nel mantenimento delle risorse ambientali».

Sull’importanza degli investimenti nella ricerca e nella sperimentazione si è soffermato anche Michele Bortoli, Presidente del Biodistretto della Valle dei Laghi, che ha invitato la Giunta provinciale a prevedere nella nuova normativa provinciale in materia di agricoltura biologica specifici investimenti in questo settore.

La figura e l’esperienza umana e professionale di Maurizio Forti è stata ricordata da Paolo Calovi, Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori del Trentino. “Maurizio Forti – ha ricordato Calovi – è stato un innovatore ed un precursore di un modello che prefigurava non solo un’attività produttiva, ma una vera e propria concezione del mondo orientata alla promozione dell’uomo e dell’ambiente”.

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