La campagna “Alleviamo la salute”
Coop, ecco tutti i prodotti senza antibiotici
Le filiere avicole, le uova, i salumi fiorfiore. Ecco un primo bilancio dei risultati raggiunti grazie alla campagna Coop mirata a ridurre (e dove possibile eliminare) l’uso degli antibiotici negli allevamenti.
La campagna “Alleviamo la salute”, mirata a ridurre e dove possibile eliminare l’uso degli antibiotici negli allevamenti, procede con grande impegno da parte di Coop e con numerosi risultati operativi già conseguiti.
In questa prima fase sono state coinvolte le filiere avicole, delle uova e dei salumi fior fiore.
ALLEVATI SENZA L’USO DI ANTIBIOTICI
I primi prodotti disponibili allevati senza l’uso di antibiotici sono stati i 5 avicoli speciali “Fior Fiore” (faraona, galletto, cappone, gran gallo e pollo all’aperto) seguiti poi da tutto il pollo a marchio Coop, della linea Origine. Tale risultato è stato raggiunto addirittura in anticipo rispetto alla scadenza prefissata.
A giugno sono arrivate anche due referenze di uova a marchio Coop da galline allevate senza uso di antibiotici e sempre da allevamento a terra. In totale, a regime, saranno allevate senza antibiotici almeno 2 milioni di galline con una produzione di più di 1.800.000 uova.
Sia le uova che gli avicoli riportano in evidenza il bollino “Allevato senza uso di antibiotici”.
Da luglio sono in vendita anche i primi salumi “Fior Fiore” prodotti da suini “allevati liberi senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi” (sulle colline del Chianti e in Maremma garantendo elevata qualità delle carni e lavorazione artigianale). E già più di 3000 suini sono allevati secondo questo criterio.
Nei prossimi mesi, come siamo abituati a fare in una logica di massima trasparenza, daremo conto degli ulteriori sviluppi della nostra campagna.
CONTRASTARE L’ANTIBIOTICO RESISTENZA
Una campagna che vede Coop fare da apripista per affiancare le istituzioni nel contribuire a contrastare il fenomeno dell’antibiotico resistenza e tutelare così la salute delle persone e il benessere degli animali.
Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma, che comporta una rivoluzione nella gestione degli allevamenti (saranno oltre 1600 quelli coinvolti fra tutte le filiere). A collaborare sono anche le principali organizzazioni che si occupano di benessere animale come Lav e Ciwf (Compassion In World Farming).
Animali che vivono meglio hanno meno bisogno di essere curati ed un uso degli antibiotici solo quando necessario ed in maniera mirata è possibile attraverso un cambiamento sostanziale delle politiche gestionali e sanitarie degli allevamenti.
L’antibiotico resistenza, ovvero la resistenza dei batteri ai trattamenti antibiotici, è un problema sempre crescente e si stima che, se non si agisce,
nel 2050 potrebbe essere la prima causa di morte al mondo con 10 milioni di morti.
Per questo motivo tutti gli enti internazionali a partire dalla stessa Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), oltre ai Ministeri italiani competenti, hanno da tempo lanciato l’allarme riguardo la necessità di ridurre l’abuso e l’uso non corretto degli antibiotici in medicina umana e negli allevamenti di animali da reddito per preservare la salute pubblica.
di Chiara Faenza, Responsabile sostenibilità e innovazione valori di Coop Italia