IMBALLAGGI: IMPARIAMO A DIFFERENZIARLI, GLI ERRORI COSTANO
Aiutare i cittadini a sciogliere dubbi sulla differenziazione corretta: gli errori pesano sulla cittadinanza per circa 100.000 euro l’anno. In più s’incorre in sanzioni
La raccolta differenziata è una grande scocciatura. Beati i tempi in cui si buttava tutto nel bidone delle immondizie. Niente sacchi e bidoncini multicolori, niente dubbi amletici, niente identikit da ricostruire prima di buttare qualcosa: un unico sacchetto dove finiva tutto, e un unico cassonetto dove buttarlo, quando il sacchetto era pieno.
RICAVARE “MATERIE PRIME SECONDE”
Eppure, se a livello di comodità non c’era confronto, i vantaggi della raccolta differenziata, per tutta la comunità, sono talmente innegabili da meritare un piccolo sforzo. Abbiamo ormai scoperto che le risorse non sono infinite, che il petrolio un giorno finirà, e come lui, in tempi più o meno lunghi, tutte le materie prime. E quindi ben vengano le fonti delle cosiddette “materie prime seconde”, quei materiali che possono essere usati come materie prime, ma non vengono estratte vergini dalla terra. E per poter ricavare queste “materie prime seconde”,una delle cose più importanti, che quindi può far giustamente sentire un po’ importanti anche noi che la facciamo, è la raccolta differenziata. Non sarebbe infatti possibile produrre nuova carta, nuova plastica, nuovo vetro, a partire da quelli vecchi, se i vari materiali non venissero separati. E al momento la soluzione più efficace è la collaborazione di tutti i cittadini, ciascuno nel suo piccolo.
30% DI IMPURITÀ
Fra tutte le raccolte differenziate, la più difficile è senza dubbio quella dei cosiddetti “imballaggi leggeri”, quella che a Trento e Rovereto si fa con il sacco azzurro, e il motivo principale è che per parecchio tempo è stata chiamata con il nome sbagliato: la “raccolta della plastica”.
Con una percentuale di raccolta differenziata che supera l’80% Trento si conferma tra i migliori capoluoghi di provincia in tutta Italia. Tuttavia, negli imballaggi leggeri finisce il 30% di impurità costituite da rifiuti di varia natura, e gli errori – è stato dimostrato – costano alla cittadinanza circa 100 mila euro l’anno, in quanto il minor valore del materiale raccolto, e i costi di smaltimento di quello che nel sacco azzurro non dovrebbe esserci, non possono alla fine ricadere, come previsto dalla normativa nazionale, altro che sui cittadini.
COME RICONOSCERE UN IMBALLAGGIO LEGGERO
Riconoscere un imballaggio sarebbe in realtà molto semplice: è imballaggio tutto quello che noi ci portiamo a casa perché ci interessa quello che c’è dentro.A noi non interessa la scatoletta del tonno, ma il suo contenuto, così come ci interessa lo yogurt e non il suo barattolo, o le carote e non il vassoio che le contiene. Mentre è evidente che un pennarello ce lo portiamo a casa perché vogliamo usare proprio lui, così come un catino, di plastica o un giocattolo.
A complicare le cose ci sono però alcuni oggetti che non sono imballaggi, ma vanno anche loro in quel sacco. Si tratta dei piatti e bicchieri di plastica (ma non le posate!), che ci portiamo a casa proprio perché abbiamo bisogno di loro, ma che sono stati equiparati agli imballaggi, e il motivo è che anche per questi, come per gli imballaggi, chi li produce deve pagare la tassa che finanzia una parte del loro riciclaggio che (al contrario di quello della carta, del vetro, o dell’alluminio) non sarebbe economicamente vantaggioso.
POSSIBILI SANZIONI
Per venire incontro ai dubbi che tutto questo crea ancora in moltissimi cittadini, Dolomiti Ambiente ha realizzato dal 7 maggio al 28 giugno, in collaborazione con Consolida e la cooperativa Artico, una campagna di sensibilizzazione a Trento e a Rovereto, con ben 27 attività informative nei mercati, nei supermercati e nei Centri di raccolta materiali. Grazie alla campagna moltissimi cittadini hanno potutoverificare le proprie conoscenze e risolvere i dubbi su quali rifiuti devono essere inseriti nel sacco azzurro, per evitare gli errori più comuni, e allo stesso tempo comprendere l’importanza di effettuare una raccolta differenziata di qualità e conoscere le conseguenze se questo non avviene, inclusa la sanzione amministrativa prevista dai regolamenti comunali (da 27 a 162 euro) per chi non effettui una raccolta differenziata degli imballaggi leggeri corretta.
IL NOSTRO SACCO È RICONOSCIBILE
È infatti bene ricordare chePolizia Locale e Accertatori ambientali di Dolomiti Ambiente svolgono regolari controlli sul corretto conferimento dei rifiuti, colpendo con sanzioni sia per un errato conferimento di rifiuti nei sacchi azzurri, sia per il mancato rispetto del calendario di raccolta.
Questo è reso possibile dalla apposizione sui sacchi azzurri di un codice identificativo che collega ogni sacco all’utente che lo ha in dotazione.
Nel periodo ottobre 2018-marzo 2019 le sanzioni elevate dalla Polizia Locale sono state oltre 300 nel Comune di Trento, e il loro numero è destinato ad aumentare, dato che in una prima fase di sperimentazione i controlli sono stati finalizzati principalmente a informare i cittadini circa gli errori nella differenziazione dei rifiuti.
Sono infatti probabilmente in buona fede le persone convinte che nel sacco azzurro ci si possa buttare anche la custodia rigida del cd (che invece non è considerato un imballaggio, ma un involucro di protezione), ma è piuttosto improbabile che lo siano anche quelli, e non sono pochi, che ci buttano carta, organico, indumenti.
CONTENITORI DELL’OLIO ESAUSTO DA CUCINA
Durante la campagna di sensibilizzazione sono anche stati distribuiti 1400 contenitori per la raccolta dell’olio esausto da cucina, altra tipologia di rifiuto che non deve essere dispersa nell’ambiente o gettata nelle fognature, ma deve essere invece raccolta in maniera differenziata e poi conferita nei Centri Raccolta Materiali. Inoltre, in occasione della compagna sono anche stati prodotti quattro brevi video informativi (vedi riquadro).
TUTTE LE PLASTICHE NEI CRM
Vale infine la pena di ricordare chetutte le plastiche dure che non possono essere smaltite nel sacco azzurro, possono essere conferite gratuitamente ai Centri di raccolta.Una raccolta porta a porta di quel tipo di plastica sarebbe troppo costosa, ma il loro riciclaggio, se correttamente differenziata negli appositi cassoni è assolutamente da incentivare.
Per una raccolta differenziata corretta
Cosa mettere nel sacco azzurro
IMBALLAGGI IN PLASTICA
- bottiglie di acqua e bibite
- flaconi di detergenti, detersivi
e shampoo
- confezioni e contenitori in plastica,
poliaccoppiati in plastica-alluminio
(es: busta del caffè o delle patatine),
polistirolo
- involucri, film e pellicole
- sacchi per il confezionamento
degli abiti, borse e sacchetti
per la spesa
- vasi per vivaisti, cassette per frutta
in plastica, reti per frutta e verdura
- piatti e bicchieri di plastica
“usa e getta”
- grucce in plastica e metallo
LATTINE
- lattine in alluminio, bombolette
spray
- carta stagnola e vaschette
in alluminio pulite
MATERIALI FERROSI
- contenitori in banda stagnata
per alimenti e prodotti spray
per l’igiene personale
- tappi e coperchi metallici
CARTONI PER BEVANDE
(poliaccoppiati a base cellulosica)
ossia i classici contenitori utilizzati per:
- latte e panna
- succhi di frutta e vino
- alcuni prodotti congelati
Ulteriori informazioni nel “riciclabolario”
con tutti i dettagli sui singoli oggetti:
www.dolomitiambiente.it/wr-resource
/ent3/1/Riciclabolario_giugno2018.pdf