“LE FACCE DEL GUSTO”, ALLA RICERCA DEI VOLTI DELLE CUCINE ITALIANE, RACCONTANDO EMOZIONI

29/07/2024

Fino al 7 settembre si può partecipare al contest Coop su cibo e territori: un invito a raccontare il piatto del cuore. I 21 vincitori (1 per regione) saranno i protagonisti di una mostra a Bologna dall’8 al 13 ottobre, legata al Festival “C’è + Gusto”

Parte il contest di Coop su cibo, passione e territori: un invito a raccontare la pietanza o il piatto del cuore. I 21 vincitori (uno per regione) saranno i protagonisti di una mostra a Bologna dall’8 al 13 ottobre, legata al Festival “C’è + Gusto”. Tra i giudici il “mitico” chef Fulvio Pierangelini: «Mi aspetto di trovare atmosfere ed entrare nelle cucine di casa».

 

Quasi nulla come il sapore e il profumo di un buon cibo riesce a rievocare in noi emozioni, ricordi di una vita che sembra vissuta un’era fa, o all’opposto sa proiettarci in un mondo tutto da costruire. Ed è forse questo il motivo per cui ciascuno custodisce un piatto nel cuore, che sia una ricetta di famiglia o un sapore che ci ha aperto a nuove esperienze. Il cibo, dopotutto, ci accompagna attraverso tutte le fasi della vita, ci riporta nel passato e ispira il futuro, e la sua essenza più intima ha poco a che vedere con certe pietanze create forse più per stupire che per toccare le corde dell’anima. «La cucina non è una roba moderna», dice Fulvio Pierangelini, uno che di certo ha il dono della sintesi: chef icona della migliore cucina mondiale e padre del “mitico” ristorante Gambero Rosso di San Vincenzo, che dal 1980 al 2012 ha collezionato stelle Michelin, forchette Gambero Rosso e ogni tipologia di riconoscimento. Oggi Pierangelini è Creative Food Director per la catena di lusso Rocco Forte Hotels, e farà parte della giuria di “Le facce del gusto” di Coop, contest aperto a persone di ogni regione e di ogni età che desiderano raccontare un pezzo di sé attraverso un piatto o un sapore di un territorio.

 

IN TOUR TRA TERRITORI ED ESPERIENZE

Per partecipare a “Le facce del Gusto” è sufficiente inviare un breve testo e un video con al centro una storia e una ricetta (informazioni qui: https://lefaccedelgusto.makeitlive.it/). I 21 selezionati, uno per ogni regione e per le due province autonome di Trento e Bolzano, saranno protagonisti di una mostra fotografica che sarà allestita dall’8 al 13 ottobre a Bologna, in concomitanza con l’edizione 2024 del Festival “C'è + Gusto” di Repubblica (12 e il 13 ottobre), di cui Coop è main sponsor. Sarà un percorso in immagini tra altrettanti spaccati di vita, volti, esperienze e abitudini, viaggio immaginario tra cucine di diverse generazioni, culture, territori, tra tradizioni e innovazione, passato e il futuro.

 

QUEL LEGAME TRA CIBO E EMOZIONI

Pierangelini esaminerà le proposte dei partecipanti assieme agli altri quattro giudici del contest, la direttrice del magazine Il Gusto Eleonora Cozzella, l’attore e antropologo Marino Niola, la responsabile Media e pr di Coop Silvia Mastagni, la responsabile Comunicazione di Coop Italia, Sara Taschera. Quando chiediamo allo chef cosa si aspetta di trovare, la parola che usa più spesso è emozione, termine che ricorrerà spesso nel corso della conversazione. D’altra parte, assaggiare una pietanza che chi l’ha preparata sente come sua, è un po’ immergersi in un pezzo della sua esistenza, un’esperienza che di certo non può lasciare indifferenti. «Quando lo farò, mi piace immaginare che troverò l’atmosfera di case che non ho mai vissutoE cercherò di capire la storia che c’è dietro a ogni piatto proposto». Se toccasse a lui, non saprebbe elencare un piatto che più di ogni altro lo leghi a un territorio: «Provengo da una famiglia dove ci sono radici di regioni diverse, persone che arrivano da Emilia, Sardegna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, non ho una storia che si lega a una sola identità»,dice. Un ricordo legato al cibo però c'è, e ha il sapore dell’intimità: «Le prime immagini mi riportano a mia nonna, quando le stavo vicino mentre cucinava la pasta. Me ne dava un ritaglietto, che metteva sulla stufa economica, l'abbrustolivo e la mangiavo. Poi sono cresciuto, anzi, sono invecchiato con la cucina, che è diventata la mia passione, la mia vita, ma questa è un'altra storia».

La sua storia - i più ne hanno letto e visto - è quella di un perfezionista in grado di creare piatti sensazionali con ingredienti semplici, uno su tutti, la “passatella di ceci e gamberi”, celebrata in tutto il globo, e uno che con le materie prime ha un rapporto intimo, quasi viscerale. Non stupisce, dunque, che in questo contest non saranno le ricette spettacolari o gli abbinamenti insoliti ad affascinarlo, ma il senso più profondo di ciò che sarà proposto, quel filo invisibile che lega appunto essere umani, nutrimento ed emozioni, appunto«Anche quando cucino un piatto, cerco di preparare qualcosa affinché dentro gli occhi di chi mangia io possa leggere l'emozione. Questo per me è più importante di ogni ricetta, di ogni tecnica, di ogni interpretazione, posso trovarla anche cucinando con il microonde».

 

IL RUOLO DELLA MATERIA PRIMA

Un occhio molto attento il giudice lo darà certamente agli ingredienti utilizzati, le materie prime, in un certo senso “l’anima” di ogni ricetta. Una bella sfida per i partecipanti, in un mondo dove «tutto è cambiato, sono cambiati i prodotti, i metodi di produzione di conservazione, viviamo sotto un bombardamento mediatico che esalta alimenti che non tutelano la nostra salute». «Sono uno che entra nei supermercati e a cui piace guardare nei carrelli degli altri. Non nascondo che a volte rischio di litigare, quando vedo cosa ci finisce dentro. Alimenti sofisticati con ingredienti chimici, di bassa qualità e poco genuini, spacciati per prodotti gourmet. E chi paga le conseguenze sono le persone svantaggiate economicamente». Da qui un invito e un monito per tutti: se il cibo oggi racconta ciò che siamo, e occupa come mai in passato un ruolo centrale nella nostra quotidianità, prestiamo un po’ di attenzione in più a ciò che mangiamo e acquistiamo.

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