Famiglia Cooperativa della Valle di Ledro
QUANDO LA FAMIGLIA COOPERATIVA NON È SOLO PUNTO VENDITA
Le iniziative sociali sul territorio e l’attenzione per i fenomeni emergenti, come quello dei profughi ucraini e dei migranti. In collaborazione con Caritas Ledro la Famiglia Cooperativa ha affittato un suo appartamento a due giovani pakistani usciti dal sistema di protezione per i richiedenti asilo
Circa 2000 soci (quasi uno per ogni famiglia della Valle di Ledro), 29 dipendenti fissi e oltre 30 stagionali nel periodo estivo, 12 negozi in ogni centro della valle (Pieve, Bezzecca, Lenzumo, Locca, Legos, Molina, Mezzolago, Prè, Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto, più Pur e Molina aperti in estate), 5 dei quali sono unici negozio del paese, 127 anni di attività: i dati principali della Famiglia Cooperativa della Valle di Ledro ne tracciano il profilo, che si caratterizza per la sua presenza capillare e si distingue per un impegno costante e responsabile nei confronti della comunità.
Per la Famiglia Cooperativa della Valle di Ledro, sottolinea il presidente Franco Sartori, far convivere la funzione sociale e di servizio alla comunità con l’efficienza economica è ciò che caratterizza ogni cooperativa di consumo e ne garantisce il futuro.
Quindi non mancano mai forme di sostegno alle Pro loco, alla banda, ai cori, alle associazioni sportive, alle iniziative culturali e di solidarietà.
Ma accanto a tutto questo è alta l’attenzione ai nuovi bisogni emersi negli ultimi anni, per rispondere ai quali la Famiglia Cooperativa della Valle di Ledro ha avviato una collaborazione con Caritas Ledro. L’occasione è stata quella del primo isolamento per il Covid, quando non si poteva lasciare il proprio paese per fare la spesa: Caritas inviava dei buoni alle varie filiali della Cooperativa, ed i beneficiari potevano così acquistare i beni di cui avevano bisogno senza spostarsi dalla propria zona.
La collaborazione con Caritas è proseguita e continua con contributi differenziati, quali la vendita di card con uno sconto sul prezzo nominativo, o direttamente, come i fondi assegnati per l’aiuto ai profughi della guerra ucraina, o come l’acquisto di libri per favorire la divulgazione di dati oggettivi sul fenomeno migratorio in Italia.
In queste ultime settimane il Consiglio di Amministrazione della Famiglia Cooperativa ha deliberato di affittare a due ragazzi pakistani – Arbab e Usman, usciti dal sistema di protezione per i richiedenti asilo – un appartamento presso la filiale di Molina di Ledro. I due ragazzi sono arrivati in Valle da un paio di anni, ospiti dell’ex Seminario di Tiarno di Sotto; hanno iniziato a lavorare presso aziende turistiche locali e quindi, in seguito al superamento dei limiti di reddito (6 mila euro), hanno dovuto lasciare l’alloggio di Tiarno. Sono in grado di pagare un canone di locazione, ma certamente non quello degli appartamenti turistici: di conseguenza difficilmente trovano soluzioni di alloggio alternative.
Arbab e Usman hanno da poco preso possesso della loro nuova casa, che con l’aiuto dei volontari Caritas è stata ripulita dopo i necessari adeguamenti abitativi e completata di arredi. I due giovani sono molto soddisfatti della loro sistemazione e ringraziano per il soccorso umano che incontrano in Valle.
Anche Caritas Ledro ringrazia la Famiglia Cooperativa per l’aiuto finanziario e organizzativo e per la sensibilità dimostrata verso i più deboli, soprattutto nei momenti più difficili degli scorsi anni.