“Close the Gap. Riduciamo le differenze”

UN ARCOBALENO PER I DIRITTI DI TUTTI

Prosegue la campagna di Coop per la parità e l’inclusione: nei negozi è in vendita la borsa che parla di libertà e di impegno contro le discriminazioni. Parte dei proventi sarà devoluta alle associazioni vicine alle comunità locali

“La Coop sei tu, chiunque tu sia!” Uno slogan che, associato all’arcobaleno simbolo di pace, di armonia e di inclusività per eccellenza, ci parla di diritti e di libertà. Slogan e simbolo che potremo portare con noi e mostrare a tutti con orgoglio grazie alla nuova shopper di tela realizzata da Coop. Per affermare la libertà di essere chi vogliamo e di amare chi vogliamo. 

La fase 2 della campagna “Close the Gap. Riduciamo le differenze” promossa da Coop sulla parità di genere e l’inclusione, si declina ora attorno ai temi dei diritti LGBT (persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender), per puntare alla costruzione di un mondo senza discriminazioni, partendo anche dall’universo delle imprese, della cooperazione e della cultura. Anche su questo tema, Coop intende coinvolgere dipendenti, aziende, fornitori e tutti i propri soci e clienti.

Attraverso la vendita delle borse in tela col disegno dell’arcobaleno e la scritta che parla dell’orgoglio di essere chi vogliamo, Coop potrà sostenere concretamente i diritti LGBT. Come? Devolvendo almeno 50 centesimi per ogni borsa acquistata, così che le diverse cooperative di consumatori, sui territori, possano sostenere le iniziative delle associazioni e realtà che si battono contro le discriminazioni, vicino alle comunità locali

 

A livello nazionale è coinvolta anche Arcigay, che col progetto Stay App! intende far fronte al contesto omotransfobico in cui vivono le persone LGBTI. Si rivolge prioritariamente al target dei giovani con meno di 28 anni, per la riduzione del disagio: aiuta i ragazzi a riconoscere i fenomeni di omobitransfobia, fornendo un punto di riferimento e un aiuto a chi è potenzialmente a rischio. Ma saranno sostenuti anche eventi come il Pride o festival come Gender Bender. Tutte le associazioni che riceveranno un contributo verranno indicate sul sito www.e-coop.it alla pagina dell’iniziativa. Per condividere con tutti il percorso intrapreso e rivendicarlo con orgoglio. 

 

Branà (Arcigay): «Dobbiamo liberare le persone dalla paura» 

«Portare questi argomenti nel contesto quotidiano della vita delle persone come fa Coop con questa iniziativa – spiega Vincenzo Branà, ufficio stampa dell’Arcigay nazionale – è davvero importante. Perché dobbiamo fare tutti insieme una grande battaglia culturale che è mettere in sicurezza un’intera generazione che oggi sta vivendo nella paura. Dobbiamo liberare questo paese dalla paura, perché la paura, che è esito della violenza, può essere persino più pericolosa della violenza stessa. L’omofobia non è solo il cazzotto, è anche tutto quello che io faccio per evitare di prenderlo. Per essere chiari: il punto non è solo quanti ceffoni volano... ne volano tanti e tanti sono invisibili e volano anche nei contesti più incredibili come la famiglia. Il punto è soprattutto che quella violenza fa da cassa di risonanza e produce paura nelle persone. Certo c’è bisogno di una legge che sanzioni l’omofobia, ma oltre a questo c’è bisogno di altri passaggi culturali». Come la battaglia per la visibilità degli omosessuali e delle persone transessuali.  «La visibilità delle persone omosessuali è bassissima, ancora oggi e anche in contesti privilegiati, come può essere il Parlamento, e anche quella dei e delle transessuali. Vogliamo fare un esempio? Gli hub vaccinali. In quelli che ho visto io ci sono i cartelli con scritto uomini di qua e donne di là. Se io sono una persona che si rappresenta come donna ma ho un documento che mi dice che sono un uomo, dovrò mettermi in fila con gli uomini. Ma questo mi indurrà a fare una dichiarazione su me stessa che potrei anche non voler fare. La conseguenza potrebbe anche essere che non andrò a fare il vaccino. Insomma, nel momento in cui neanche le istituzioni sono in grado di fare dei passi avanti per la visibilità si legittimano gli omofobi e chi vorrebbe cancellare la diversità».(consumatori.e-coop.it)