UN VADEMECUM PER LA DIDATTICA A DISTANZA: OLTRE I LIMITI, LE POTENZIALITÀ
Non semplici alternative alla didattica in presenza (perché è insostituibile l’interazione che si crea in una relazione interpersonale in presenza), ma strumenti per possono diventare un’incredibile risorsa per la crescita e l’apprendimento di bambini/e e di ragazzi/e
La Didattica a distanza (Dad) ha rappresentato una delle più grandi sfide cui ha dovuto far fronte la scuola durante il lockdown e che si è ripresentata pur in maniera minore nella seconda ondata.
Una tale situazione ha richiesto una velocissima trasformazione della didattica, di cui probabilmente comprenderemo la portata solo nei prossimi anni.
Per questo nel corso dell’estate, riflettendo su quanto avevano vissuto, un gruppo di insegnanti di Irc della provincia di Trento ha cominciato a interrogarsi sulle caratteristiche e sulle opportunità educative che, pur fra mille difficoltà, la didattica a distanza porta con sé, stilando un breve Vademecum presentato recentemente in un corso IPRASE.
Il Vademecum nasce dal presupposto che la Dad e oggi la cosiddetta Didattica digitale integrata (Ddi) non siano semplici modalità alternative alla didattica in presenza. Piuttosto esse vanno considerate come un’occasione per riflettere sulle opportunità offerte degli strumenti digitali, sulla possibilità di mantenere relazioni positive “a distanza”, sulle modalità più efficaci di trasmissione dei contenuti, ma anche sul significato insostituibile della “prossimità” e sugli orizzonti delle relazioni umane.
Il Vademecum non intende dunque semplificare il complesso problema della didattica a distanza. Ma in un momento nel quale si contrappone spesso in maniera manichea la scuola in presenza alla scuola a distanza, esso costituisce un primo passo per aprire una riflessione pedagogica sulle potenzialità di uno strumento che nel prossimo futuro potrebbe affiancare proficuamente l’insostituibile scuola in presenza. Per questo esso, che resta un documento aperto e in divenire, non contiene solo indicazioni pratiche, ma anche suggerimenti sulle opportunità educative degli aspetti che tratta.
Di seguito ne riporto gli snodi, con qualche cenno ai contenuti e alle opportunità educative indicate.
1. ANALIZZARE LA SITUAZIONE DI PARTENZA SUL PIANO TECNOLOGICO
Preliminarmente è necessario tenere conto della situazione nella quale operano studentesse e studenti. Sono determinanti accesso alla rete, spazi ambiente familiare in cui seguono le lezioni, disponibilità di strumenti adeguati.
Opportunità educative: Sottolineare l’importanza dell’uguaglianza di opportunità nella scuola e nella vita della comunità, tenendo conto di quanto auspicato a livello internazionale da documenti quali, ad esempio, la Dichiarazione universale dei diritti umani (art 26), la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (art 29), la Carta dei diritti fondamentali dell’UE (art 14), e nazionale sul piano costituzionale (art 3).
2. ANALIZZARE I BISOGNI DEGLI STUDENTI E DEL CONTESTO CLASSE
È necessario analizzare i bisogni espressi da studentesse e studenti, le modalità e le dinamiche relazionali, tenendo conto della trasformazione esistenziale e psicologica indotta dalla distanza e della condizione nella quale ragazze e ragazzi vivono la Dad.
Opportunità educative: Valorizzare l’attenzione alla condizione in cui si trovano le singole persone e alle dinamiche del gruppo, e rispondere alle difficoltà in maniera condivisa.
3. CONDIVIDERE UN PATTO FORMATIVO
È irrinunciabile concordare modalità di lavoro che siano realizzabili in Dad, tenendo conto che esse devono essere comprensibili da tutti, semplici ed efficaci e che devono valorizzare la partecipazione e la collaborazione di studentesse e studenti in ogni fase dell’ideazione e della realizzazione del patto.
Opportunità educative: Educare alla collaborazione e alla corresponsabilità nella stesura di un patto formativo. Aiutare a comprendere l’importanza del rispetto delle regole e dei tempi di realizzazione di quanto si progetta.
4. RICERCARE MEDIATORI E MATERIALI ADATTI ALLA DAD
Occorre individuare le caratteristiche dei materiali da utilizzare in Dad, ricercarne di nuovi da affiancare a quelli utilizzati solitamente nella didattica tradizionale e lavorare in team per creare nuovi materiali che si adattino alla particolare condizione in cui si svolge la Dad.
Opportunità educative: Aiutare bambine/i e ragazze/i a comprendere l’importanza della “flessibilità” e dell’adattamento agli strumenti e alle condizioni nelle quali si svolge l’azione didattica. Far comprendere il valore positivo della creatività, dell’apertura al cambiamento, dell’attenzione alle novità, della disponibilità alla ricerca.
5. ESSENZIALIZZARE E SCHEMATIZZARE I CONTENUTI
È indispensabile abbreviare e adattare i materiali su cui i ragazzi vengono chiamati a lavorare; stabilire con maggiore precisione, rispetto alla didattica in presenza, la relazione fra tempi e contenuti e ripensare le gerarchie dei contenuti.
Opportunità educative: Aiutare studentesse e studenti a riconoscere i nuclei irrinunciabili e fondamentali degli argomenti affrontati.
6. ATTIVARE LA PARTECIPAZIONE E LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE E SOLIDARIETÀ FRA STUDENTESSE E STUDENTI
Considerare che partecipazione e collaborazione hanno come finalità un approccio alla didattica improntato al benessere di bambini/e e di ragazzi/e. Le premesse della partecipazione e della collaborazione sono l’ascolto delle opinioni di bambini e ragazzi e l’attenzione alla condizione in cui vivono in tutte le fasi della proposta didattica.
Opportunità educative: Valorizzare l’importanza della partecipazione come occasione per raccogliere il contributo di tutti e di ciascuna/o nella realizzazione del lavoro in classe. Aiutare a comprendere l’importanza della collaborazione e della solidarietà nei processi di apprendimento e più ampiamente nella vita di relazione.
7. UTILIZZARE TUTTI GLI STRUMENTI OFFERTI DALLA DAD e DDI
Alternare momenti di videolezione con altre modalità di lavoro, insegnando a ragazze/i criteri per muoversi in sicurezza nella rete e per fornire strumenti per utilizzare proficuamente i materiali che essa offre.
Opportunità educative: Valorizzare quelle competenze degli studenti che nella didattica tradizionale tendono a rimanere sommerse. Aiutare a riflettere sull’aderenza fra quanto si trova in rete e la concretezza della realtà in cui vivono. Sviluppare in loro una particolare attenzione all’importanza dell’equità nell’accesso alle informazioni per garantire una condizione di parità di opportunità.
8. VALORIZZARE LA COLLABORAZIONE FRA DOCENTI E FRA SCUOLA E TERRITORIO
La Dad è un’esperienza con una storia breve alle spalle. Per la sua elaborazione risulta dunque fondamentale la collaborazione fra i docenti e con le altre istituzioni presenti sul territorio condividendo materiali e programmazioni.
Opportunità educative: Aiutare studentesse e studenti a valorizzare le occasioni di incontro che la Dad offre come opportunità di dialogo fra pari e con testimoni diversi, ampliando così significativamente i confini della realtà in cui vivono.
9. ESSERE ATTENTI AI PIÙ FRAGILI
La Dad può essere un elemento di esclusione dei più fragili. Occorre essere particolarmente attenti in particolare agli alunni in svantaggio sociale, ai BES, agli alunni stranieri, agli alunni in situazione di difficoltà e a coloro che per diverse ragioni durante la Dad si escludono dalla comunità scolastica e si isolano.
Opportunità educative: La scelta di una didattica inclusiva che tenga conto di tutte le fragilità porta con sé un orientamento educativo che nella quotidianità mette al centro il rispetto e la valorizzazione di ciascun individuo e valorizza la collaborazione nel rispetto delle differenze.
10. TRACCIARE UN BILANCIO FREQUENTE DELLA DAD E DELLA DDI
A questo livello può essere utile in particolare proporre ai più piccoli attività di restituzione di quanto appreso dalla nuova esperienza formativa (del tipo “ho imparato”), e ai più grandi una riflessione secondo lo schema SWOT (Strengths: punti di forza; Weaknesses: punti di debolezza; Opportunities: opportunità; Threats: minacce).
Opportunità educative: Fornire elementi per valutare oggettivamente i percorsi effettuati, affinché comprendano come, alla fine di una fase di coprogettazione vadano condivise anche occasioni di verifica comuni.
Tutto questo non potrà mai sostituire l’interazione che si crea in una relazione interpersonale in presenza. Ma sarebbe un errore vanificare lo sforzo di questi mesi senza interrogarsi sul senso e le potenzialità di quegli strumenti che, se usati correttamente, possono diventare un’incredibile risorsa per la crescita e l’apprendimento di bambini/e e di ragazzi/e. (A.Conci)